Due dipinti raffiguranti l'Annunciazione, uno del Beato Angelico e l'altro di Piero della Francesca, a commento le parole di Rainer Maria Rilke, questi i riferimenti progettuali della poesia visiva di Lidia Ferrara dal titolo "Madre Eterna". L'intenzione dell'autrice in sintesi è quella di rappresentare in modo provocatorio la condizione della donna, vista sempre e comunque assoggettata alla figura maschile. Il progetto grafico dà espressione al messaggio poetico giocando sui colori, trasformando le immagini, reinterpretando la composizione scenica delle opere pittoriche.E allora nell'Annunciazione di Piero della Francesca i personaggi all'interno della "casa", l'architettura prospettica nella quale sono rappresentati, assumono toni più o meno sfumati a seconda del ruolo che rivestono. "Dio Padre" in alto a sinistra, nell'atto di inviare lo spirito santo veste colori vividi a voler sottolineare l'assoluta preponderanza sulla scena. "L'angelo Gabriele" vede sfumati i propri contorni ridimensionati dalla propria funzione di messaggero. "La Madonna" opaca e sottomessa, vira sui toni del grigio ad evidenziare la propria totale sottomissione al volere del Padre. Completano la composizione grafica i versi di Rainer Maria Rilke e alcune sue parole estrapolate che sintetizzano il messaggio poetico. Nell'opera del Beato Angelico la provocazione è ancora più forte. Le tre scene sono "chiuse" in tre diverse porte che rappresentano l'ambiente domestico all'interno del quale la figura della Donna e Madonna, appare ancora una volta passivamente osservatrice di uno scenario imposto e drammaticamente insopportabile. A commento ancora le parole di Rainer Maria Rilke, quasi un atto di devozione : "..ma tu sei la pianta".

concept di Lidia Ferrara
progetto grafico di Massimo Lampasona